Giovedì 20 febbraio 2020 dalle ore 17.00, presso la banchina Scali/Molo Balilla della Base Navale di La Spezia, avrà luogo la cerimonia dell’ultimo ammaina Bandiera della fregata Scirocco.
Nave Scirocco, fregata appartenente alla Classe “Venti”, varata il 17 aprile 1982 e consegnata alla Marina Militare il 28 aprile 1983, dopo circa 37 anni termina la sua vita operativa che, con grande flessibilità, l’ha vista impegnata in numerose attività quali sede di Comando Complesso, supporto alla collettività, attività di ricerca e soccorso.
L’atto formale con cui nave Scirocco sarà radiata dalla flotta della Marina Militare sarà sugellato con la cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera, presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone.
Con la cancellazione dai ruoli di Nave Scirocco, continua il processo di ridimensionamento della flotta.
La Bandiera di combattimento di nave Scirocco sarà consegnata, durante la cerimonia, al Capo di Stato Maggiore della Marina, per essere successivamente conservata a Roma nel Sacrario delle bandiere delle Forze Armate, all’interno dell’Altare della Patria.
APPROFONDIMENTI
FREGATA ANTISOMMERGIBILE SCIROCCO
(Acriter in Hostes)
La Fregata A/S Scirocco è, quindi, la terza unità della Marina Militare a portare questo nome, preceduta dal Regio Rimorchiatore Scirocco (1916 – 1919) e dal Regio Cacciatorpediniere Scirocco (1931 – 1942).
Quarta unità della Classe Maestrale, o “venti”, è stata varata il 17 aprile 1982 nei Cantieri Navali Riuniti a Riva Trigoso alla presenza della madrina del varo, signora Anna Maria Dell’Anno.
L’Unità viene consegnata alla Marina Militare il 28 Aprile 1983, integrata nella Nona Squadriglia Fregate alle dipendenze operative della Prima Divisione Navale.
Il 27 ottobre 1984 a La Spezia, la nave ha ricevuto la Bandiera di Combattimento, dono dell’’ANMI di Bergamo.
Il motto, “Acriter in hostes” frase del De bello Gallico, di Giulio Cesare, può essere tradotto letteralmente come “con impeto contro i nemici” o “con Ardore verso le difficoltà e le avversità”, definizione che ha contraddistinto gli equipaggi che hanno solcato i mari con questa Unità i quali hanno sempre affrontato le varie sfide senza risparmio di energie.
Sul Crest è rappresentato il vento di scirocco, mediante l’immagine di tre irruenti ed inquieti cavalli in corsa che simboleggiano la provenienza del vento, i tre purosangue del deserto africano galoppano con furore all’unisono, finché le loro criniere selvagge si uniscono alle acque in fervore giungendo così alla naturale unione con la dirompente forza del mare. Infine alla base, come affiorasse dal mare tumultuoso, compare il motto dell’unità “Acriter in hostes” e nel cielo del Crest viene mostrato il nome della Nave come a racchiuderne l’immagine sopradescritta.
Nave Scirocco ha la capacità di ospitare fino 220 persone di equipaggio, compresi reparti speciali e componenti di altre FF.AA. in base alla missione assegnata.
E’ equipaggiata con un apparato propulsivo CODOG su due eliche quadripala a passo variabile che utilizza alternativamente 2 turbine a gas Fiat/GE LM-2500 e 2 diesel GMT BL- 230.20M, per spunti di velocità fino a 34 nodi, in grado di sviluppare una potenza complessiva pari a 50 mila cavalli.
Il cuore operativo dell’Unità è rappresentato dal SADOC (Sistema Automatico Dati Operativi di Combattimento) di progettazione e realizzazione italiana. I terminali del sistema di Combattimento, ammodernato tra il luglio 2005 ed il giugno 2006, sono i sensori ed i sistemi d’arma: i primi svolgono la funzione di raccolta dati che, una volta processati, vengono impiegati dei secondi per il contrasto della minaccia.
L’armamento si compone di impianti di artiglieria, sistemi missilistici e lanciarazzi anche questi frutto dell’industria nazionale; l’unità è dotata del cannone 127/54 “C” compatto, per il tiro anti nave, contro costa e antiaereo, oltre a due impianti binati BREDA 40/70 compatti, per la difesa di punto, aerea e di superficie, insieme a due impianti da 12.7 montabili all’occorrenza per la lotta asimmetrica. La nave imbarca due sistemi missilistici: un lanciatore ALBATROS in grado di lanciare missili antiaerei e anti missile di tipo SEA SPARROW-ASPIDE (8 nel lanciatore + 16 in deposito), e 4 rampe per missili Superficie-Superficie Teseo MK2.
La lotta antisommergibile è invece assicurata dalla presenza due sonar, uno a scafo e uno a profondità variabile, oltre che a 6 tubi lanciasiluri, (2 trinati posti a centro nave).
I due lanciarazzi SCLAR da 105 mm in dotazione sono equipaggiati con razzi di tipo chaff (MRC – Medium Range Chaff) ed illuminanti (LRI – Long Range Illuminator) per garantire la difesa “soft kill” antimissile.
Lo Scirocco può imbarcare e ricoverare in hangar due elicotteri AB212, che, a seconda del tipo di versione, oltre che come mezzo di trasporto, può essere anche impiegato sia come sensore di scoperta avanzata, che come vettore d’arma (antisommergibile e antinave, oltre che da vettore avanzato per trasporto beni di prima necessità per eventi SAR, come salvagenti ed operatori per recupero naufraghi.
Nave Scirocco ha effettuato primariamente attività multinazionali fin dall’inizio della sua vita operativa, prendendo parte più volte alla Forza Navale della NATO in Mar Mediterraneo (NAVOCFORMED nel 1986 e 1991; STANAVFORMED nel 1997, 1998, 2002 e 2005) e a quella dell’Unione Europea Occidentale (embargo alle Repubbliche della ex-Iugoslavia nel 1992 e 1993). Questa unità ha anche compiuto operazioni in difesa della libertà di navigazione e di protezione, nei confronti delle unità mercantili battenti bandiera tricolore in Golfo Persico (al termine del conflitto tra Iran e Iraq del 1987) ed attività a supporto della pace, durante le operazioni: Somalia II del 1994, Decisive Enhancement del 1996 (IFOR), Determined Guard tra il 1997 ed il 1998 e numerose missioni di sorveglianza anti immigrazione clandestina in Mar Adriatico (1998-1999).
Il contrasto alle organizzazioni terroristiche internazionali, con l’operazione Active Endeavour (nel 2002 e nel 2005), sotto l’egida della NATO, conseguendo il primato in termine di scorte effettuate ad unità non militari in transito attraverso lo Stretto di Gibilterra (Operazione STROG); il supporto all’operazione Enduring Freedom effettuando attività ispettiva e di controllo del traffico mercantile (117 tra mercantili, pescherecci e barchini ispezionati in circa 5 mesi), con unità inserita nel dispositivo aeronavale della Forza Navale Europea (EUROMARFOR) durante l’operazione Resolute Behaviour IV svolta nelle aree del Golfo Persico e del Mar Rosso nel 2004; l’interdizione del traffico marittimo nelle acque antistanti l’area del Libano durante la crisi del 2008-2009 partecipando alla missione ONU denominata Impartial Behaviour UNIFIL; il controllo del traffico mercantile nel bacino del Mediterraneo (operazione NATO Active Endeavour) ed il contrasto alla pirateria in Oceano Indiano e Corno d’Africa (operazione NATO Ocean Shield), entrambe nel 2010; Il contrasto alla pirateria in Oceano Indiano nel 2012, questa volta a guida europea (operazione Atalanta). Durante questa missione lo Scirocco ha navigato per 175 giorni, percorrendo oltre 31.000 miglia.
Il soccorso umanitario ai migranti provenienti dalle coste africane nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, all’interno del quale ha operato negli anni 2013, 2014, 2016, 2017, 2018 e 2019 navigando per un totale di 30.550 miglia.
Nave Scirocco ha inoltre partecipato a diverse missioni di naval diplomacy, tra le quali spiccano:
La campagna in Estremo Oriente (1986), dove sono state percorse un totale di 22.356 miglia, toccando tra gli altri i porti di: Gedda, Bombay, Bangkok, Shanghai, Singapore, Manila, Giacarta, Colombo ed Alessandria.
Il periplo dell’Africa (1994-1995) che ha portato lo Scirocco a navigare per un totale di 18.218 miglia, visitando molteplici porti tra cui: Massaua, Città del Kuwait, Dubai, Abu Dhabi, Port Victoria, Maputo, Simon’s Town, Città del Capo, Port de Libreville, Dakar e Casablanca.
Dalla data della consegna della bandiera di combattimento (27 ottobre 1984) fino alla prima metà del 2019, Nave Scirocco ha percorso un totale di 737.898 miglia nautiche, navigando per circa 70.000 ore compiendo le missioni descritte precedentemente e numerose attività che hanno messo in risalto anche la grandissima flessibilità degli equipaggi che l’hanno animata in quasi trentasette anni di attività!
Testo & Foto: Ufficio Pubblica Informazione e comunicazione M.M.I. a cura di AB-AviationReporter