Il Futuro del 41° Stormo e suoi uomini
“Videre nec Videri”
Cenni storici
L’Aeronautica Militare acquistò tra il 1972 ed il 1974 (l’ultimo velivolo arrivò alla metà degli anno ’80) una flotta di 18 velivoli Breguet Dassault BR.1150 Atlantic per equipaggiare due Stormi, il 30° e 41°.
Il primo con base a Cagliari-Elmas, è stato messo in posizione quadro il 31 luglio 2002, accorpando l’86° Gruppo Volo come C.A.E. all’interno dell 41° Stormo di Catania-Sigonella, tutt’ora in attività.
Il velivolo si dimostrò da subito all’altezza delle aspettative dell’ Aeronautica e della Marina Militare, al Comando delle quali svolgeva il proprio servizio; una caratteristica tipica del 41° Stormo è sempre stata quella di mantenere una veste interforze, attraverso una sinergia tra le due Forze Armate, perfettamente integrate.
Dall’epoca della Guerra Fredda ad oggi il ruolo del “cacciatore di sommergibili” è mutato. Dalla scoperta e localizzazione di sommergibili al pattugliamento e ricognizione ottica ed elettronica per il controllo dei flussi di migrazione clandestina all’interno del Mar Mediterraneo, garantendo ogni giorno la copertura di ampie zone di interesse.
L’operatività
E’ francamente difficile comprendere a pieno l’impegno e l’alta professionalità degli equipaggi di volo degli “Antisom”, se non si ha l’avventura di passare una giornata in mezzo a loro, volandoci insieme. Infatti si è portati a pensare che chi opera nei reparti “Atlantic” costituisca una sorta di Aeronautica di seconda categoria; cosa farà mai quella gente su di un’isola, su e giù con pesanti aeroplani turboelica, lungo rotte fuori dal Mondo sempre in volo sul mare … ed inseguire chissà che cosa?
E’ semplice, e nello stesso tempo complicato, rispondere. E’ vero che questa gente costituisce un’Aeronautica a sé, ma si tratta di un’Aeronautica di eccellenza, all’interno della quale si può durare solo se si hanno grandi doti di resistenza e dedizione e dove non c’è proprio spazio per esibirsi o per spunti personali.
Personale a fine missione
Le missioni addestrative ed operative, composte da equipaggi misti, di massimo 13 unità, formati da ufficiali piloti e sottufficiali operatori di bordo appartenenti alle due Forze Armate, possono durare tra le otto e le dodici ore e sono condotte in ogni fascia oraria nel corso della giornata. Alcune sortite, a differenza di altri gruppi volo, possono durare l’intera notte e si svolgono anche in condizioni meteorologiche avverse. Ricordiamo, inoltre, che dopo ogni missione l’equipaggio porta il velivolo sulla piazzola attrezzata per il lavaggio anticorrosivo, necessario in quanto il volo sul mare comporta un deleterio accumulo di salsedine. In questo modo viene preservata l’integrità dell’intera macchina.
I velivoli
Già all’inizio del 2000 l’Atlantic veniva considerato al limite della propria vita operativa e se ne ipotizzava la sostituzione. I due candidati prescelti sono stati il Boeing P8 Poseidon (derivazione militare del liner civile Boeing 737) e l’ATR 72 Marine Patrol (derivato dal liner regionale turboelica ATR 72), già utilizzato in apposite varianti dalla nostra Guardia Costiera e dai Reparti Aeronavali della Guardia di Finanza. Quest’ultima soluzione, più economica, costituisce una risposta alla crisi del Duemila.
Una delle differenze sostanziali con i velivoli dei Reparti sopra indicati sono i sistemi di Trasmissione Dati SICRAL, un sistema IFF e uno ESM, DASS, un RWR mutuati dal C-27J.
Nel 2015 è iniziata per il 41° stormo la fase di transizione tra l’Atlantic e il P-72A, variante dell’ATR72-600 noto biturboelica regionale, prodotto dall’azienda Italiana Leonardo, riprogettato con le specifiche militari per il pattugliamento marittimo.
Il velivolo è entrato in servizio definitivo il 25 novembre 2016, prendendo parte alla prima missione operativa relativa al G7 svoltasi a Taormina, con lo scopo di salvaguardare la sicurezza della collettività e dei partecipanti alla stessa.
Lo Stormo
Il 41° Stormo ha dimostrato in questi ultimi anni, seppur dotato di una macchina vicina al limite di ore di volo e supportata da una tecnologia ormai obsoleta, di mantenere degli standard operativi di livello.
E’ doveroso altresì ricordare che proprio grazie a questo mezzo versatile sia per operazioni militari già accennate, sia per uso SAR in mare, il 28 Marzo 2007, il Presidente della Repubblica ha appuntato sulla Bandiera Di Guerra dello Stormo la Medaglia d’Argento al Merito Civile, un riconoscimento per l’ incessante operatività degli equipaggi, a protezione della ricerca e soccorso di profughi e naufraghi nell’area mediterranea.
Non dimentichiamo che questa Medaglia si aggiunge alle precedenti al Valor Militare del 1940 e 1941, così decorando la Bandiera del 41° Stormo, una delle più fregiate della nostra Aeronautica Militare. Inserito nel contesto logistico-amministrativo del Comando Aeroporto di Sigonella, si caratterizza rispetto agli altri Enti dell’AM per il quotidiano lavoro fianco a fianco con la MM. Le sinergie sviluppate da questa cooperazione hanno dato, nel corso dei 45 anni di storia dell’Atlantic, risultati eccellenti.
E’ composto attualmente:
- 88° Gruppo Volo Antisom;
- 86° C.A.E. Centro Addestramento Equipaggi;
- GEA –Gruppo Efficienza Velivoli;
- Ufficio Operazioni.
PHASE – OUT
Che cos’è il Phase-out? E’ il termine inglese usato, in questo contesto, per indicare il passaggio graduale tra il P-72A e l’Atlantic.
Il “Phase out”, inizialmente previsto per il 2012, è stato rinviato di anno in anno per conseguire obiettivi politico-militari, condivisi tra Marina e Aeronautica e necessari allo sviluppo di un adeguato sostituto. Ricordiamo orgogliosamente l’operazione svolta il 20 settembre 2016 a supporto di un F-35 italiano, presso la Base di Portsmouth (USA) percorrendo circa 8.000 miglia e volando per più di 30 ore.
Ci troviamo oggi, 15 novembre 2017, a vivere un momento unico, insieme all’equipaggio.
Siamo in attesa dell’autorizzazione della messa in moto, i due motori Rolls-Royce sono pronti a ruggire per le ultime sortite, la missione di volo è “Spada 01”, la Torre ci autorizza alla messa in moto e al rullaggio per pista 10 della base siciliana. I piloti fanno gli ultimi controlli prima del “Ready for Take-Off”.
Siedo nel posto anteriore detto “la bolla frontale”, una postazione utilizzata per avvistare movimenti sospetti sul mare. L’emozione è alle stelle. Tutto pronto, si va.
Tolti i freni, l’Atlantic prende velocità fino a retrarre il carrello ed in pochi secondi ecco la Sicilia dall’alto, con un paesaggio che toglie il fiato.
Una distesa sconfinata di acqua si apre davanti a noi, uno spazio totalmente diverso dal cemento di Milano da cui provengo. Si punta l’Etna e questo appare innevato. Voglio pensare che questa vista sia un regalo, che sia “solo per noi”. Questo è un paesaggio unico in Italia, un vulcano di 3.300 metri su un’isola.
Percepisco l’odore della macchina, gli olii idraulici, sento gli scricchiolii dell’alluminio, l’anziano Atlantic mi sta portando a vivere uno dei sogni della mia infanzia.
Durante il volo il personale di bordo spiega l’utilizzo delle apparecchiature elettroniche simulando un’intercettazione ed insieme torniamo indietro nel tempo. E’ bellissimo. E come ogni cosa che ti soddisfa appieno, finisce presto.
Ormai i flap ed il carrello abbassato stanno ad indicare che la missione sta per terminare. Autorizzati al finale sulla pista 10, con velocità di avvicinamento impostata, stiamo per sentire il “touch” finale. Tra poco, questo speciale ed eccellente aereo se ne andrà in pensione.
Lasciamo la pista seguendo la taxi-way per arrivare alla zona parcheggio.
Motori al minimo, il Crew Chief davanti a noi posiziona i tacchi sotto il carrello principale, gli ultimi check dei piloti prima di spegnere le turbine. Piano piano il suono inconfondibile diminuisce fino a cessare del tutto.
Il sogno finalmente è diventato realtà: aver potuto partecipare a questa giornata stupenda a bordo di un mezzo ricco di storia, con tantissime missioni svolte, per mano di equipaggi validi e professionali, sempre pronti a svolgere il proprio dovere in qualsiasi condizione, mi lascia ancora senza parole
Distintivi commemorativi
Il personale del 41° Stormo ha realizzato tre bellissimi ricordi a forma di “patch”, ovvero distintivi che riprendono la vita operativa dell’aereo. La prima da sinistra, vuole dimostrare quanti anni è rimasto in servizio l’Atlantic con l’Aeronautica Militare, ovvero dal 1972 al 2017, quarantacinque anni gloriosi. Quella triangolare a destra ricorda il raggiungimento delle 250.000 mila ore di volo tra il 1972 e il 2011 ad oggi, (il dato è da aggiornare con qualche migliaio di ore volo in più , ovvero sono quasi 260.000 mila). La terza in basso, rotonda, rappresenta il record massimo di resistenza in volo continuo per ben 19 ore e 20 minuti.
RINGRAZIAMENTI: Sono orgoglioso di aver potuto condividere questa giornata insieme agli uomini dell’AM ed della M.M., del 41° stormo basato a Sigonella. Un sentito ringraziamento all’Ufficio Pubblica Informazione dell’Aeronautica Militare di Roma per avermi dato questa opportunità, alla Segreteria Comando del 41° Stormo e al 1° Maresciallo Carmelo Savoca, al Neo Comandante del 41° Stormo Col. Pil. Francesco Frare ed a tutti coloro che hanno dato il massimo per scrivere una parte importante di storia della nostra Aeronautica.
Testo & Foto : Ab-AviationReporter
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di gennaio 2018 di Panorama Difesa & Combat Aircraft di febbraio 2018